Bibliografia dei Commenti Danteschi

La Bibliografia dei Commenti Danteschi (BCD) raccoglie i dati bibliografici del Corpus dei commenti danteschi medievali, volgari e latini, databili entro il XV secolo (Corpus CoDA), ispirandosi, con alcune modifiche, al modello della Bibliografia dei Testi Volgari (BTV).

La bibliografia in Pluto e il corpus in GattoWeb sono parte di un progetto frutto della stretta collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, l’Istituto del CNR Opera del Vocabolario Italiano e Sapienza Università di Roma.

Descrizione

Al momento, la BCD comprende 67 schede bibliografiche, ciascuna delle quali contiene i metadati dei rispettivi testi presenti nel Corpus CoDA. Ove possibile, ciascuna unità testuale si riferisce a una sola cantica, per cui per es. un commento integrale si presenta suddiviso in tre schede che coincidono con il commento a ciascuna cantica.

Le singole schede sono visibili e cliccabili, all’interno della sezione “Testi”, in un unico elenco disposto in ordine cronologico, oppure, a partire dalla sezione “Testi”, possono essere filtrate con ricerca semplice o con una ricerca di tipo avanzato sui singoli campi.

Ciascuna scheda, una volta aperta, presenta i seguenti campi:

  • Intestazione:
    • Autore: nome completo dell’autore del testo o indicazione “Anonimo”;
    • Titolo: titolo completo (redazionale e/o di tradizione) dell’opera, comprendente anche la precisazione “Inferno”, “Purgatorio” o “Paradiso”, se l’unità testuale è riferita a una sola cantica. Il titolo è eventualmente seguito da informazioni di tipo metrico e/o dall’indicazione “[autogr.]”, qualora il testo sia tramandato da copia d’autore.
  • Colonna sinistra (versione desktop) / Prima sezione (versione mobile):
    • Sigla: indica la sigla che individua univocamente il testo nel Corpus CoDA;
    • Abbreviazione titolo: è la stringa con cui titolo (preceduto dal nome dell’autore, quando presente), datazione e area linguistica del testo vengono abbreviati;
    • Data: indica la datazione del testo;
    • Area specifica: indica l’area geografica specifica di provenienza del testo (per es., “fior.”); se il testo è in latino, si riferisce all’area specifica di produzione del commento;
    • Area generica: indica l’area geografica generica di provenienza del testo (per es., “tosc.”); se il testo è in latino, si riferisce all’area generica di produzione del commento;
    • Genere: distingue le diverse tipologie di commento in
      • “Comm. organico” (commento all’intero poema o almeno a una cantica);
      • “Chiose” (apparati compositi di chiose irrelate);
      • “Riduz. e comm.” (compendi in prosa o riduzioni in versi);
      • “Argomenti” (compilazioni riassuntive in prosa o in versi);
      • “Recollectae” (raccolte di appunti di lezioni orali);
      • “Rubriche” (quando hanno valore esegetico);
    • Tipo: indica se il testo è “Originale” o un “Volgarizzamento”;
    • Forma: indica se il testo è in “Poesia”, “Prosa” o “Misto”;
    • Indice di qualità: distingue i testi volgari (“IT”) da quelli latini (“LAT”); in presenza di testi misti è indicata la lingua maggioritaria dell’unità testuale;
    • Note: il campo fornisce il riferimento al Censimento dei commenti danteschi, a cura di Enrico Malato e Andrea Mazzucchi, Roma, Salerno Ed., 2011 (CCD) ed eventuali informazioni per comprendere meglio il testo o la sua stratigrafia; indica inoltre eventuali rapporti con altri testi del Corpus CoDA. Nella fattispecie:
      • “Cfr. …”: si danno i riferimenti di sigla e abbreviazione titolo di altri testi di uno stesso autore presenti nel corpus oppure, con minima specificazione, di altre redazioni non d’autore del testo;
      • “Affiancato da…”: si danno i riferimenti di sigla e abbreviazione titolo di versioni del testo in altre varietà volgari;
      • “Volgarizzamento di…” / “Latinizzazione di…” / “Volgarizzato in …” / “Latinizzato in…”: si danno i riferimenti di sigla e abbreviazione titolo dei corrispettivi volgarizzamenti o latinizzazioni del testo;
      • “Altre redazioni: …”: si danno i riferimenti di sigla e abbreviazione titolo di altre redazioni d’autore del testo.
  • Colonna destra (versione desktop) / Seconda e terza sezione (versione mobile):
    • Edizione di riferimento: si forniscono i riferimenti bibliografici dell’edizione di riferimento del testo;
    • Curatore dell’edizione di riferimento: si specifica il curatore dell’edizione di riferimento nella forma “Cognome, N.”;
    • Corpus: si specifica l’assenza o la presenza nel Corpus CoDA alla data di aggiornamento del corpus;
    • Data di immissione: si specifica la data di inserimento del testo all’interno del Corpus CoDA;
    • Collocazione interna: si forniscono informazioni sulla presenza del testo nel Corpus OVI e/o nel Corpus TLIO alla data di aggiornamento del Corpus CoDA. Rispetto al Corpus OVI e al Corpus TLIO eventuali discrepanze nella sigla corrispondono a casi in cui un testo è stato estrapolato da un testo più ampio (per es. nel caso delle rime di un autore) o viceversa è stato isolato (per es. nel caso della divisione per cantica di una serie di capitoli ternari). Ricordando che con testo non si intende l’opera ma l’unità testuale secondo una specifica edizione, le possibilità sono tre:
      • “Anche in Corpus TLIO - sigla”: testo presente nel Corpus TLIO (lemmatizzato) e nel Corpus OVI (non lemmatizzato) con la sigla indicata;
      • “Anche in Corpus OVI - sigla”: testo presente solo nel Corpus OVI (non lemmatizzato) con la sigla indicata;
      • “Assente in Corpus OVI”: testo non presente nel Corpus OVI, e di conseguenza nemmeno nel Corpus TLIO, perché latino, quattrocentesco o in corso di preparazione per l’inclusione nel Corpus OVI.

Possono chiudere la scheda eventuali collegamenti a strumenti o a risorse online con informazioni utili per contestualizzare il testo (e i manoscritti che lo tramandano) o il suo autore e per dar loro una prospettiva storica e di ricerca più ampia. Se ne offre un elenco esemplificativo: la scheda autore o la scheda opera desumibili dal portale Mirabile; le riproduzioni digitali dei codici manoscritti che tramandano il testo (generalmente tratte dai siti istituzionali delle biblioteche che le conservano); la descrizione degli eventuali apparati iconografici di tali manoscritti tratta dal portale Illuminated Dante Project (IDP), le schede descrittive dei codici tratte da alcuni repertori di rilevanza nazionale e internazionale come Manus Online (MOL) o il portale degli Autografi dei Letterati Italiani (ALI).

I campi sopra elencati conservano nel loro complesso i metadati legati alla singola unità testuale e, eccetto il campo “Collocazione interna” e i collegamenti, sono cercabili singolarmente con la funzione di ricerca avanzata.

Per la comunicazione di osservazioni o di eventuali errori nella BCD, saremo grati a chi vorrà inviare un messaggio di posta elettronica all’indirizzo lorenzibiondi@ovi.cnr.it.